InAltreParole è nata a Firenze nel 2016 da un progetto condiviso fra Agata Smeralda Onlus, Istituto Comprensivo Giuseppe Verdi e Solidarietà Caritas Onlus. Il progetto è oggi gestito da Agata Smeralda Onlus e I.C. Verdi.
All'interno della scuola sviluppiamo percorsi educativi per favorire la formazione personale e l’integrazione di richiedenti asilo e rifugiati e il dialogo interculturalecon la comunità locale, in particolare con gli studenti delle scuole fiorentine.
Sul territorio fiorentino collaboriamo con altre agenzie formative per la realizzazione di progetti locali e europei, per la formazione di docenti e volontari, per lo scambio di buone pratiche nell'ambito dell'insegnamento della lingua a migranti, dell'educazione degli adulti e dell'educazione interculturale.
La scuola accoglie circa 120 studenti all'anno, ospiti delle strutture Cas, Sprar e Minori non accompagnati gestite da associazioni impegnate sul territorio nell'accoglienza dei migranti, e collabora con il Centro Provinciale di Istruzione degli Adulti (CPIA) per la realizzazione di percorsi condivisi per la Licenza Media.
Dove siamo e perchè La scuola ha sede presso l'I.C. Verdi, in via Claudio Monteverdi 1 a Firenze (zona San Jacopino), dove i nostri studenti usufruiscono di aule, attrezzature e spazi esterni in orario pomeridiano.
La scelta di stare in e con una scuola pubblica nasce da tre convinzioni: - i migranti non sono studenti di serie B, bensì studenti più deboli di altri e per questo hanno diritto al meglio in termini di insegnamento, spazi e strumenti, proprio come gli studenti italiani: il diritto all'istruzione è riconosciuto a tutti, senza distinzione, dalla nostra Costituzione. - la scuola pubblica è per sua natura scuola che si apre al territorio e del territorio, spazio educativo per eccellenza, che favorisce la condivisione di esperienze personali e formative fra persone e gruppi sociali diversi. - crediamo che un obiettivo irrinunciabile delle politiche di accoglienza sia dare visibilità ai migranti, creando occasioni quotidiane di incontro e condivisione con la comunità autoctona e offrendo loro la reale possibilità di abitare gli spazi pubblici.